21 luglio 2006

Contro l'inquinamento

Gli alberi sono i maggiori produttori di ossigeno e riducono l'inquinamento atmosferico. Sono proprio gli alberi infatti a trasformare l'anidride carbonica in ossigeno attraverso il processo della fotosintesi. Possono quindi ripulire l'atmosfera inquinata dai gas di scarico delle automobili, dalle emissioni delle industrie, dagli inquinanti di riscaldamento. Ecco alcuni esempi:
.Un faggio di 100 anni, assorbe nel corso di un'ora 2,5 Kg di CO2 contenuti in 4.800 mc di aria e libera 1,7 Kg di ossigeno nell'aria, coprendo i bisogni di ossigeno di 10 persone. Durante questo processo viene traspirata una notevole quantità di acqua migliorando così il microclima. La sua funzione è paragonabile al funzionamento ininterrotto di 5 condizionatori d'aria per 20 ore. Nel corso della sua vita questo albero "pulisce" un volume d'aria pari a quello di 80.000 case.
. Un solo albero assorbe quasi 10 Kg di anidride carbonica all'anno. Ogni automobile raddoppia invece la quantità di anidride carbonica in un volume d'aria di quasi 4.000 mtq ogni volta che brucia un solo litro di benzina.
. Un faggio alto 25 metri e con una chioma di 15 metri "mangia" ogni ora 2.350 gr. di anidride carbonica e produce 1.700 gr. di ossigeno.
. Una superficie arborea di 1.000 mtq produce in un anno circa una tonnellata di ossigeno.
. La morte di un albero di 70 anni comporta la restituzione di oltre tre tonnellate di carbonio nell'atmosfera.
. Piantando alberi in un milione di Kmq si toglierebbe dalla circolazione un miliardo di tonnellate di carbonio per trent'anni.

Appare quindi evidente che dobbiamo aver cura degli alberi, se non per amore verso il mondo vegetale, almeno per amore verso noi stessi dal momento che senza di essi non potremmo e non potremo vivere. Infatti senza ossigeno il genere umano ed animale non potrebbe più vivere. Per contro invece, gli alberi possono (potrebbero!) benissimo vivere senza di noi.

6 Comments:

At 31 luglio, 2006, Anonymous Anonimo said...

Ho sempre pensato che gli alberi sono la salvezza dell'umanità. Non esiste altro sistema per convertire l'anidride carbonica in ossigeno. Per ottenere un albero capace di convertire grosse quantità di CO2, servono decenni. Per abbatterlo bastano cinque minuti (per decenza non qualifico chi lo fa)

Un Assessore con una firma può farne abbattere migliaia.

Si dovrebbero invece individuare tutti i luoghi in cui piantare alberi e rimboschire l'Italia intera. Un cittadino, da solo non può fare nulla, se non assistere al continuo scempio del patrimonio boschivo.

Dove sono i verdi?

Se ci sono battano un colpo.

Cordialità
Gio.

Giovanni Rossi

 
At 01 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

DIFENDI LA NATURA
Contro un ambientalismo, inteso come una nuova religione panteista e neopagana, rappresentata da esaltati salutisti, occorre recuperare, nella difesa dell’ambiente, il senso della tradizione:
rispetto per ciò che ci è stato trasmesso dalle generazioni che ci hanno preceduto.

Difendere il “Creato” per difendere l’uomo, contro ogni forma di strumentalizzazione politica di un ambientalismo usato solo per porre vincoli alla proprietà ed all’iniziativa privata, talmente esasperati da poter essere rispettati, o, talvolta, impunemente violati solo dalla grande industria e dalle multinazionali.

Attuare una seria politica di sviluppo compatibile, nel senso che ogni affermazione di progresso deve tener conto dell’ambiente: difendere il “Creato”, per salvaguardare la vita dell’uomo, nella considerazione che il mondo intero appartiene a Dio e non può essere profanato.

Riportare il verde nelle grandi città: piantare faggi contro l’inquinamento, per aumentare i metri quadrati di verde per abitante (in Italia abbiamo una media di 3,7 metri quadri contro i 70 di Londra, i 90 di Vienna, i 100 di Stoccolma).

Ciò sarà possibile attraverso la progettazione di piani urbanistici che permettano di collegare tra loro tutti i polmoni verdi di ogni città, con percorsi pedonali e ciclabili.

Concentrare aiuole e giardini.
Recuperare i cortili, le aree dismesse, le fascie di rispetto FF.SS., le aiuole degli svincoli autostradali. Attuare veri e propri interventi di forestazione urbana.
Per la realizzazione: incentivare gli interventi dei privati come sponsor delle nuove aree verdi e come volontari per la manutenzione.

Occorre porre in essere una lotta all’inquinamento da rumore.

Alla luce della coesistenza tra abitanti ed attività industriali, stabilire, con legge, che ogni superficie industriale (capannoni, magazzini, uffici, spazi espositori) allestisca sul tetto o ai confini dell’area giardini pensili e barriere verdi.

Incentivi ai Comuni per l’utilizzo di energie eco-compatibili. Incentivare negli Enti Locali il recupero e riciclaggio dei materiali di rifiuto. Le percentuali raggiunte, in tale settore, dai singoli Comuni dovranno essere parametro per lo Stato, nell’assegnazione delle risorse annuali.

 
At 01 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

"Adotta una pecora, difendi la natura"
L'iniziativa "Adotta una pecora, difendi la natura" si propone di
invertire la grave tendenza all'abbandono della montagna e il relativo degrado ambientale. Proponiamo ai naturalisti, agli amanti dell'ambiente, ai buongustai, di adottare a distanza una pecora che in cambio delle spese di manutenzione e di allevamento, può garantire non solo i propri frutti (agnello, latte, formaggi, ricotta, lana, concime), ma anche la salvaguardia della porzione di territorio che presidia con le sue compagne. Gli allevamenti convenzionati garantiscono con marchi di qualità i propri prodotti, anche biologici, offrendo fra l'altro, possibilità di recettività agrituristica, in modo che gli interessati abbiano la
possibilità di essere ospitati presso l'azienda prescelta, in modo da
seguire periodicamente l'allevamento, nelle varie fasi della sua attività,
dal pascolo, al parto, all'allattamento, alla tosatura, alla transumanza.
Ciò tuttavia inserito nella logica del pieno rispetto degli animali e
delle loro esigenze ed abitudini, come i disciplinari di produzione
biologica impongono.
L'iniziativa sarà regolata da accordi scritti, improntati alla massima
serietà, correttezza e trasparenza. Tutto sarà registrato, fatturato,
documentato da idonea contabilità come per legge

 
At 01 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

NO ALLO SMOG!
Una vera e propria odissea, un'avventura nel traffico quotidiano, una gimcana tra ingorghi e miasmi: tutto questo ogni giorno appena usciti da casa. Su tutto regna sovrano lo smog: e così tra amministrazioni inadempienti e mobilità negata si consuma la giornata del cittadino comune.
Vogliamo qui affermare il diritto alla salute, il diritto di respirare a pieni polmoni aria pulita e poter contare su mezzi pubblici efficienti e veloci.

 
At 01 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

Roma, 17 agosto 2006 - "Se davvero il sindaco di Milano, Letizia Moratti, introdurra' un ticket d'ingresso per i non residenti che vogliono circolare in automobile a Milano, Legambiente sosterra' con forza e convinzione questa sperimentazione, che porrebbe la seconda citta' italiana all'avanguardia in Europa nella lotta allo smog e al traffico, accanto a Londra e ad altre grandi citta' come Oslo".

Pollice alto, dunque, da Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, all'annuncio del sindaco di Milano dell'introduzione di un pedaggio per l'ingresso in citta'. A chi bolla la scelta come classista, Della Seta risponde che, "come dimostra il caso di Londra, il 'road pricing' in realta' favorisce proprio i piu' poveri, quelli che gia' oggi si muovono in autobus ma in citta' dove a farla da padroni sono le automobili".

Conclude con un invito: "Speriamo anche che molte altre citta' seguano rapidamente lo stesso esempio: la lotta all'inquinamento e l'impegno per rendere piu' efficiente e pulita la mobilita' urbana sono obiettivi troppo importanti per andare ancora avanti con misure estemporanee come le targhe alterne o i blocchi eccezionali della circolazione".

 
At 01 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said...

Lo smog supera la soglia di attenzione in quasi tutta Italia, i Comuni corrono ai ripari e blindano le città. Il Pm10 infatti domenica manda a piedi i cittadini: stop al traffico il 13 a Roma, Cremona, Mantova, Ferrara, Parma, Ravenna. L'allarme rosso ha però costretto anche a blocchi infrasettimanali, come accade a Bologna che oltre a domenica, chiuderà anche martedì.

Auto off-limits quindi nel week-end, ma non solo. I sindaci hanno deciso l'inasprimento delle targhe alterne come a Sondrio che attuera' la misura a oltranza o Firenze e Milano che hanno deciso di moltiplicare i turni a singhiozzo.

A scatenere questa ondata di provvedimenti straordinari il rapido esaurimento del credito annuale dei 35 giorni concesso per legge al superamento dei tetti giornalieri di Pm10 (50 microgrammi a metro cubo). In soli 42 giorni, cioè dal primo gennaio, entrata in vigore dei nuovi limiti, le città hanno quasi esaurito il loro bonus.

In testa alla classifica gia' tre citta' del Veneto. Tra le 8 citta' metropolitane, invece, maglia nera a Torino che ha vinto il premio di Euromobility per essere stata la prima a sforare i 35 superamenti. Prossima candidata Milano, dove le micropolveri sono andate tre volte oltre i limiti e dove sono stati presentati due esposti in Procura per denunciare presunte omissioni nei provvedimenti contro l' inquinamento.

Mercoledì pomeriggio confermato l'incontro al ministero dell'Ambiente tra Matteoli, Lunardi e Anci. Le associazioni si mobilitano e annunciano manifestazioni anche in concomitanza del via ufficiale, il 16 febbraio, del Protocollo di Kyoto sul clima.

 

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